Una recente sentenza della cassazione in merito all’incidenza di tumore nelle persone che fanno un utilizzo smisurato del telefonino ha riaperto la discussione: siamo davvero tutti a rischio di tumore?

La sentenza

A Torino, il tribunale ha dato ragione a Roberto Romeo, 57 anni, dipendente di un’azienda a cui era stato diagnosticato un tumore. La sentenza ha avvalorato la tesi degli avvocati del signor Romeo, riporta il sito Telefonino.net.

A livello giurisprudenziale, la sentenza richiama il comunicato stampa datato 2011 del Consiglio superiore di Sanità, il quale aveva riportato che:

“[…] non è stato finora dimostrato alcun rapporto di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e le patologie tumorali. Tuttavia le conoscenze scientifiche oggi non consentono di escludere l’esistenza di causalità quando si fa un uso molto intenso del telefono cellulare. […].”

Stando a quanto riportato qui sopra, non era possibile escludere il rapporto di causalità oltre ogni ragionevole dubbio.
L‘Istituto Superiore di Sanità, invece, smentisce quanto riportato dal CSS in un documento di agosto 2019. Secondo l’ISS non ci sarebbe un reale e comprovato nesso causale tra l’incidenza di tumore in una persona e l’utilizzo che la stessa fa del telefonino.

Qual è la verità?

La verità, a volte, è nel mezzo. O per lo meno, nel dubbio vince sempre la precauzione. L’Organizzazione Mondiale di Sanità, infatti, consiglia l’uso di auricolari per evitare il contatto diretto e diminuire l’esposizione.

Ad ogni modo, una reale prova scientifica non esiste. Tumore e smartphone non sembrano essere realmente collegati. Ma in attesa di una vera e propria conferma dalla comunità scientifica sempre meglio essere prudenti.