Fast Radio Burst

Che ci sia vita al di fuori del nostro sistema solare è un’ipotesi più che accreditata. Galassie simili alle nostre sono state individuate, sebbene distanti miliardi di anni luce da noi.

Ad aprire nuovamente il dibattito su questo tema del “siamo o non siamo da soli” è stato il rilevamento di quelle che in gergo scientifico si chiamano FRB (fast radio burst), lampi radio veloci in italiano. Non è certo la prima volta che si sono rilevati questi tipi di segnali nell’universo, ma la mancata spiegazione scientifica sul perchè si generino, rendono i Fbr estremamente affasciananti. E potenziale fonte di discussione sulla vita extraterrestre.

Segnali dallo spazio?

Come dicevamo, l’ultimo rilevamento di questi lampi radio veloci ha sollevato un dibattito nella comunità scientifica. Nel 2017, infatti, era stato scoperto un certo pattern di questi lampi, ovvero un ciclo di 16 giorni in cui erano stati registrati 4 giorni di pulsazioni e altri 12 di silenzio assoluto

Che qualcuno stesse cercando di trasmettere un segnale da una galssia lontana lontana? In molti ci avevano creduto, in primis gli scienziati stessi. Ma a smentire l’ipotesi, purtroppo, ci ha pensato l’Istituto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence).  Secondo l’astronomo Seth Shostak:

Uno dei problemi dell’ipotesi aliena è la grande varietà delle distanze di provenienza dei segnali radio, alcuni originati a miliardi di anni luce, altri lontani centinaia di milioni di anni luce […] Come potrebbero gli alieni occupare così tanta parte dell’Universo da riuscire a trasmettere lo stesso tipo di segnale”.

Sembra, dunque, improbabile che diverse intelligenze extraterrestri abbiamo sviluppato la stessa tecnologia oltrettutto abbastanza avanzata da poter manadre segnali a più di mezzo miliardo di anni luce e che si siano coordinati per mandare questi lampi radio veloci nello stesso tempo. Troppe coincidenze, che portano inevitabilmente a scartare l’ipotesi che questi Frb siano segnali in codice alieni.

Per ora nessuna entità extraterrestre all’orizzonte, sfortunatamente.